Myrta Merlino flop a ‘Pomeriggio Cinque’? Piersilvio Berlusconi rompe il silenzio: le sue parole

Piersilvio Berlusconi ha commentato la nuova edizione di ‘Pomeriggio Cinque’ con Myrta Merlino: le parole riportate su Il Corriere della Sera.

Da un paio di mesi c’è stata una piccola rivoluzione nei palinsesti di Mediaset. Al timone del pomeriggio di Canale5, l’ammiraglia del gruppo televisivo, è arrivata Myrta Merlino.

La giornalista campana, 54 anni, ha preso il posto di Barbara d’Urso alla conduzione di ‘Pomeriggio Cinque’. Dopo oltre un decennio, il pubblico si è trovato di fronte un nuovo volto in una fascia quotidiana così importante.

Secondo alcuni analisti che hanno studiato i dati di ascolto, i risultati della Merlino non sarebbero esaltanti. Eppure ora l’amministratore delegato di Mediaset, Piersilvio Berlusconi, figlio dello scomparso Silvio, ha rotto il silenzio sulla questione facendo trasparire soddisfazione per i risultati portati a casa dalla Merlino.

Su di lei, come riportato su Il Corriere della Sera, il 54enne ha detto: “Si è trovata di fronte un compito molto arduo, rendere più serio e giornalistico il contenitore pomeridiano di Canale 5. I dati sono buoni: come ascolti siamo in linea con la scorsa stagione”.

Piersilvio ha speso alcune parole, sempre riportate dal quotidiano di Via Solferino, anche sul rinnovamento del Grande Fratello, non più Vip, che è stato in qualche modo “detrashizzato”.

Del lavoro svolto negli ultimi mesi si è detto “convintissimo e molto soddisfatto. Stavamo rischiando di andare oltre”. “Anche se fosse, e così non è, meglio un punto di share in meno che cadere nella mancanza di rispetto”, ha aggiunto.

Poche parole anche sul caso di Andrea Giambruno, ormai ex compagno di Giorgia Meloni e padre di sua figlia, finito al centro di uno scandalo sollevato da Striscia la Notizia: “Dico solo che sono molto dispiaciuto e che ho letto ricostruzioni tragicomiche”.

Infine Piersilvio ha anche commentato la notizia che il canone Rai scenderà di un paio di decine di euro: “I finanziamenti alla Rai sono importanti, l’Italia è il Paese che dedica meno risorse al settore audiovisivo in tutta Europa. Ed è un errore, perché la tv non è solo un’industria che crea occupazione e indotto, ma è centrale per l’identità presente e futura del nostro Paese”.