Ignazio Moser con la figlia sarà un padre diverso dal suo: ‘Con Clara Isabel voglio essere più affettuoso’

Ignazio Moser ha spiegato che con sua figlia, che nascerà ad ottobre, vuole essere un padre diverso da quello che ha avuto lui.

Ignazio Moser vuole essere un papà “più affettuoso” rispetto a quello che ha avuto lui.

L’ex gieffino vip, che aspetta il primo figlio dalla moglie Cecilia Rodriguez, lo ha spiegato a ‘Il Corriere della Sera’.

Durante una nuova intervista ha parlato del rapporto con suo padre Francesco, trentino dal carattere un po’ chiuso.

“Forse da piccolo facevo un po’ fatica a capire questo lato del suo carattere ma il rigore e la voglia di lottare sempre per emergere che mi ha trasmesso mi hanno aiutato molto nella vita”, ha detto.

“Con mia figlia Clara Isabel, che nascerà a ottobre, però, voglio essere un papà diverso, più affettuoso, più libero nell’esprimere le emozioni”, ha sottolineato.

Francesco Moser, che ha festeggiato 74 anni lo scorso weekend, insieme a Ignazio e Cecilia a Trento, è sempre stato più chiuso.

“Su questo mio padre è sempre stato un po’ bloccato, ha un mondo di emozioni bellissime dentro, fa fatica a tirarle fuori, ma con il tempo si impara a decifrarle. Quello che conta davvero sono i mille esempi positivi che ci ha dato come padre”, ha continuato.

Francesco, uno dei ciclisti più famosi d’Italia, ha anche faticato un po’ ad accettare che il figlio intraprendesse la strada dello showbusiness quando ha partecipato al GF Vip.

“Quello che non si conosce fa sempre un po’ paura. Papà è molto legato alle sue origini, alla terra, lo sport, la mia scelta è stata controcorrente, all’inizio ha fatto fatica a capirla”, ha detto Ignazio.

Per ora, dopo il matrimonio con Cecilia del 2024 e la cicogna in arrivo, la vita di Nacho, come lo chiamano gli amici, resta a Milano. Ma non esclude di impegnarsi di più nell’azienda di famiglia in Trentino in futuro.

“È stato un grande papà e un’icona dello sport, ma è difficile avere a che fare con lui sul lavoro, in azienda”, ha spiegato.

“Credo che seguire la mia strada sia stata la scelta migliore. Sono curioso e ambizioso, volevo mettermi alla prova, vedere cosa c’è nel mondo al di fuori delle Cantine Moser e del Maso, uscire dalla comfort zone”, ha proseguito.

“Adesso, a 33 anni, mi godo quest’occasione. Più avanti potrei tornare a lavorare a Trento, in azienda”, ha concluso.

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