Cher ha rivelato che per molto tempo fu intrappolata in una sorta di “servitù involontaria” dall’ex marito, oggi defunto, Sonny Bono.
A Cher fu detto che era intrappolata in una sorta di “servitù involontaria” nei confronti di Sonny Bono durante il loro divorzio.
La diva della musica oggi 78enne ha avuto enorme successo insieme a Sonny – morto nel gennaio 1998 all’età di 62 anni – ma il suo compagno di allora, il produttore discografico David Geffen, le fece notare che era “intrappolata” in un contratto di lavoro ingiusto.
Nel libro “Cher: The Memoir”, ha scritto: “Gli dissi che non sapevo (come veniva pagata, ndr) perché non l’avevo mai letto. ‘È ora che tu lo faccia’, rispose, e in qualche modo riuscì a mettere le mani sul documento, non so come”.
“Mi chiamò dopo averlo letto e disse: ‘Tesoro, questo contratto è servitù involontaria. Tu lavori per Sonny. Non hai diritti, né potere decisionale, né denaro, niente. Sei un’impiegata di qualcosa chiamato ‘Cher Enterprises’ con uno stipendio che probabilmente non ti è mai stato pagato e tre settimane di vacanza all’anno. Lui possiede il 95% dell’azienda e il resto appartiene al suo avvocato, Irwin Spiegel’”, ha aggiunto.
Cher inizialmente fece fatica a credere a ciò che le fu detto.
L’artista – che è anche stata sposata con Sonny dal 1964 al 1975 – disse: “Poi David iniziò a leggermi il contratto, infatti non potevo nemmeno firmare un assegno o prelevare denaro senza la firma di Sonny o di Irwin”.
“Ero un’impiegata di Cher Enterprises senza alcuna proprietà, quindi non potevo accedere ai soldi che avevo guadagnato per l’azienda”, ha sottolineato.
Cher scoprì anche che aveva bisogno dell’approvazione di Sonny per poter guadagnare denaro.
Ha spiegato: “Ero sotto contratto con l’azienda e potevo lavorare solo con il permesso di Sonny. Questo significava che non solo non avevo soldi, ma non avevo nemmeno un altro modo per guadagnarne, a meno che Sonny non lo approvasse”.